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AMBIENTE

Se è vero che non è possibile prevedere con esattezza i TERREMOTI, è tuttavia possibile prevederne gli effetti sul territorio; questo significa che tali effetti possono essere modificati o addirittura neutralizzati attraverso una serie di misure di prevenzione. La misura più semplice è quella di non costruire le case nelle zone molto pericolose o comunque costruirle secondo le norme antisimiche; rimane però il problema delle vecchie costruzioni e nel nostro Paese la maggior parte del patrimonio edilizio è vecchio o comunque non concepito in maniera antisismica.

La SCOSSA SISMICA di per se non costituisce una minaccia per l'incolumità delle persone; non è reale il pericolo dell'aprirsi di voragini che inghiottono persone o cose. Quello che provoca vittime durante un terremoto è principalmente il crollo degli edifici, o di parte di essi; inoltre costituisce un grave pericolo per l'incolumità anche la caduta di quello che c'è dentro ed alcuni fenomeni collegati quali incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas, situazioni di panico collettivo con conseguenti ingorghi nelle strade ed impedimento delle squadre di soccorso a muoversi.

Una seria politica di prevenzione consiste in pratica in una serie di iniziative politico-amministrative e tecniche come: Studiare e quindi conoscere la sismicità di tutto il territorio; Fare un censimento del patrimonio edilizio e del suo stato di conservazione soprattutto nelle zone classificate sismiche ed avviare le necessarie opere di risanamento e di adeguamento antisismico; Prevenire i danni, e far seguire una politica di difesa dai terremoti basata sull’educazione e l'informazione di massa (soprattutto nella scuola); Adeguare le norme tecniche ed investire più risorse nella ricerca di materiali da costruzione più adatti e di tecnologie più avanzate e rispondenti a livelli di maggior sicurezza; Rendere la protezione civile più efficace addestrando la popolazione per l'emergenza e predisponendo i diversi piani di azione a seconda dei molteplici potenziali rischi presenti nel territorio.

 

In Italia il rapporto tra i danni prodotti e l’energia rilasciata nel corso degli eventi è molto più alto rispetto a quello che si verifica normalmente in altri paesi ad elevata sismicità, quali la California o il Giappone. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il nostro patrimonio edilizio è caratterizzato da una notevole fragilità, a causa soprattutto della sua vetustà e cioè delle sue caratteristiche tipologiche e costruttive ed dello scadente stato di manutenzione.

 

L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico e come tale registra annualmente un cospicuo numero di terremoti, considerando gli ultimi 150 anni si è stimato che i terremoti che realmente hanno causato danni a persone e cose si sono verificati mediamente 1 ogni 5 anni.

La classificazione sismica attuale è stata prodotta dalle Regioni, che hanno stilato l’elenco dei Comuni con la relativa attribuzione ad una delle 4 zone simiche, a pericolosità decrescente:

  • Zona 1: la zona più pericolosa ove possono verificarsi fortissimi terremoti ..... accelerazione massima su roccia:0,35g

  • Zona 2: in questa zona possono verificarsi forti terremoti .................................. accelerazione massima su roccia:0,25g

  • Zona 3: in questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari .................... accelerazione massima su roccia:0,15g

  • Zona 4: la zona meno pericolosa ove i terremoti sono rari ................................. accelerazione massima su roccia:0,05g

... ma la PERICOLOSITA' è solo uno dei fattori che concorre alla determinazione del RISCHIO dovuto ad un evento sismico ...

 

RISCHIO (€) = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione

 

PERICOLOSITA' (hazard) : è la probabilità che in un certo intervallo di tempo, essa sia interessata da terremoti che possono produrre danni, non è riducibile dall’uomo, non è misurabile ma solo ipotizzare sulla base di calcoli probabilistici.

VULNERABILITA' : rappresenta la propensione che ha una struttura a subire un determinato livello di danno a fronte di un evento sismico di data intensità. L’Italia ha una vulnerabilità delle costruzioni presenti sul territorio molto elevata poiché la maggior parte di queste è stata costruita senza criteri antisismici, è riducibile poiché dipende dall’uomo. Questa è l'unica vera variabile su cui poter intervenire. L'ultima Legge Finanziaria dà la possibilità di accedere ad un meccanismo di detrazioni fiscali per interventi di miglioramento sismico (anche in zona 3) incentivando gli interventi strutturali che in via preventiva possono tutelare la salvaguardia della vita umana.

ESPOSIZIONE: prima dell’evento rappresenta la quantità e qualità (il valore economico e sociale) dei beni esposti, tale fattore, pertanto, nel nostro Paese si attesta su valori altissimi, in considerazione dell’alta densità abitativa, della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al Mondo; dopo l’evento esprime il valore delle perdite causate dal terremoto (economiche, artistiche, culturali, morti, feriti, senzatetto), dipende dall’uomo.

 

Nella definizione di rischio intervengono dunque, oltre alla pericolosità sismica, anche le caratteristiche del territorio: a parità di pericolosità, un’area densamente popolata e caratterizzata da costruzioni poco resistenti al terremoto avrà un rischio elevato, mentre un’area dove non ci sono edifici, né popolazione, né altri beni avrà rischio nullo.

 

Un edificio è un organismo la cui vulnerabilità al sisma può essere descritta attraverso SINTOMI che ne determinano le condizioni di vulnerabilità, quali:

  • organizzazione dell’edificio,

  • qualità delle murature,

  • resistenza convenzionale,

  • posizione,

  • tipologia degli orizzontamenti,

  • configurazione planimetrica ed in elevazione,

  • distanza massima tra le murature,

  • tipologia di coperture,

  • elementi non strutturali,

  • stato di manutenzione.

 

Altro fattore di rischio è connesso al pericolo derivante dalle influenze esterne all’edificio in oggetto, e che possono derivare principalmente, da situazioni di instabilità di edifici attigui (pericoli di crolli o caduta di oggetti) o anche da condizioni di insicurezza del sistema delle reti di distribuzione.

 

Il rischio geotecnico viene valutato sulla base di una semplice osservazione della morfologia del sito nel quale è collocato e la registrazione di evidenti dissesti del terreno, ad esempio la morfologia di cresta costituisce un fattore di particolare vulnerabilità per possibili amplificazioni locali dell’eccitazione sismica.

 

Geometra Andrea Pinetti

CF. PNT NDR 68T09 H223Q  

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42027 Montecchio Emilia, Strada Barilla 47

Mob. +39 347 4711708

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pec andrea.pinetti@geopec.it

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